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Terre / Vini

Orcia Wine Festival: alla scoperta del “vino più bello del mondo”

Arrivare a San Quirico d’Orcia passando per Radicofani, è stato ancora più emozionante. Quando si giunge in paese, a 814 metri s.l.m. e poi si scendono i tornanti che portano alla S.S. 2 Via Cassia, si può ammirare la Val d’Orcia in tutto il suo splendore. In un attimo comprendi perché questa parte della Toscana, dal 2004, l’Unesco, l’ha inserita nel Patrimonio dell’Umanità. Primo territorio rurale ad essere premiato con questo riconoscimento e il paesaggio agricolo più fotografato del mondo. Dalle meravigliose Crete Senesi si passa quasi senza accorgersi, alle amene colline toscane, con le file di cipressi, i poderi, le abbazie, i borghi medievali e i vigneti dove si producono il Brunello e gli altri vini di questa caratteristica zona vitivinicola toscana, tra i quali l’“Orcia”. La denominazione Orcia DOC, che vanta una produzione attuale di circa 300.000 bottiglie, nasce nel 2000 e comprende le varietà; “Orcia Rosso”, ottenuto da uve con almeno il 60% di Sangiovese e “Orcia Sangiovese”, con almeno il 90% di questo vitigno, entrambe anche nella tipologia Riserva, le tipologie Bianco, Rosato e Vin Santo. Per conoscere ancor più da vicino questi vini ho creduto opportuno partecipare all’Orcia Wine Festival, giunto alla sua sesta edizione, organizzato nei giorni 24, 25, 26 Aprile, dal Comune di San Quirico d’Orcia, dal Consorzio dei Vini Orcia e dall’ ONAV di Siena.

L’evento si è svolto nelle sale seicentesche di Palazzo Chigi Zondadari, registrando un grande afflusso di pubblico e soprattutto di wine lovers. Un programma veramente in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta. Dalle visite in cantina “con vista”, dove l’apprezzamento del vino si è unito a quello del paesaggio in cui nasce, alla Mostra Mercato, dove è stato possibile assaggiare e comprare i vini Orcia, incontrando gli stessi produttori, tutti molto disponibili nel raccontare il loro lavoro, la loro filosofia, alla Mostra di pittura con il vino rosso di Arianna Greco, ai concerti, alle varie degustazioni guidate magistralmente e in modo coinvolgente, da Alessandra Ruggi, Delegata ONAV Siena.

Tra queste mi preme sottolinearle due, che si sono svolte nella giornata di sabato 25 Aprile, alle quali ho preso parte con molto piacere. La prima degustazione effettuata in mattinata, consisteva in una verticale di Orcia DOC. Presenti in sala quattro produttori: Donatella Cinelli Colombini, Presidente del Consorzio del Vino Orcia, Filippo Rossi per Castello di Ripa d’Orcia, Marco Capitoni e Luca Zamperini per Poggio Grande. La seconda, svoltasi nel pomeriggio, denominata “Pentagrammi di Vino”. Un’esperienza inedita, dove è stato possibile degustare due vini, il Coreno Orcia Doc dell’Azienda Agricola Le Buche e l’Arciere dell’Azienda Poggio al Vento, ascoltando brani musicali dal vivo, con variazioni cromatiche in sala che spaziavano dal naturale, al verde e al rosso, mettendo in evidenza come l’udito e il cambiamento di colori modificano in maniera rilevante, le percezioni gusto/olfattive. Da riconoscere all’ONAV anche l’inaugurazione dell’Orcia Wine Class, una vera e propria scuola di avvicinamento al vino per turisti, anche stranieri, che svolgerà le lezioni sia in italiano che in lingua inglese, in modo permanente all’interno di Palazzo Chigi.

Le 17 aziende presenti alla Mostra Mercato, su 40 che rientrano nella DOC, secondo il mio modestissimo parere, sono tutte, per un motivo o per un altro, meritevoli di essere menzionate e di una visita più accurata in cantina. Parlando con i produttori, è emerso che l’Orcia, oltre a nascere in uno dei territori agricoli tra i più belli del mondo, si può tranquillamente definire un vino “familiare”, fatto proprio da chi si occupa in prima persona delle vigne, da chi seleziona in maniera accurata le varie uve, da chi adotta varie metodi per l’affinamento e per la lavorazione dei terreni, nel rispetto della natura, con consapevolezza e competenza, dimostrando quotidianamente, con grande umiltà, tutta la propria passione e la volontà di migliorarsi costantemente.